Satelliti e tablet contro le locuste
Trilogis risponde alla chiamata di NASA e FAO
Nel libro dell’Esodo sono le protagoniste dell’ottava piaga d’Egitto. Non lasciano scampo, le
locuste, divorando quanto trovano sulla loro strada. Durante le migrazioni formano sciami alti centinaia di metri, talmente densi da oscurare il sole. In una sola giornata uno sciame di locuste riesce a divorare la quantità di cibo sufficiente al sostentamento di 30 mila persone.
Una vera e propria
piaga che colpisce soprattutto le zone più povere del pianeta, tra cui il medio Oriente e la fascia settentrionale e centrale dell’Africa e dell’Asia. Un flagello che per essere combattuto ha bisogno del supporto della migliore tecnologia disponibile al mondo.
«Collaboravamo già da qualche anno con la divisione “terrestre” della NASA – ricorda
Gianni Rangoni, presidente di
Trilogis – alla definizione di standard internazionali per strumenti di geolocalizzazione basati su sistemi open source. Era una giornata di primavera del 2013 quando arrivò la telefonata di Patrick Hogan, project manager della divisione WorldWind della NASA, che ci lanciò la sfida: “Siete in grado di realizzare uno strumento capace di localizzare i luoghi dove nidificano le locuste, monitorando i loro spostamenti?”».
Il video
Jeep e tablet, così si muovono i “cacciatori di locuste”
Nell’estate dello stesso anno
NASA, FAO - l’agenzia delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura - e
Trilogis, uniscono le forze. Nasce
eLocust3D, sistema che integra il software eLocust3 sviluppato dalla FAO nell’ambito del progetto
Locust Watch, aggiungendo un visualizzatore 3D per dati geografici.
Il sistema di Trilogis è in grado di mostrare interattivamente, direttamente sul posto, le mappe della vegetazione per supportare gli operatori nell’individuazione di aree favorevoli alle nascita delle locuste.
«Lo strumento è stato donato da Trilogis alla FAO è utilizzato da 400 squadre di rilevatori operativi in oltre 20 paesi nel mondo – hanno spiegato
Patrick Hogan, NASA, e
Keith Cressman, responsabile dell’Ufficio Locuste della FAO a Roma, intervenendo ad un convegno il 18 luglio 2015 al MUSE di Trento - e ad oggi ha permesso l’abbattimento del 40% di nidificazioni delle locuste».
Gli operatori degli uffici FAO scaricano via Internet le mappe digitali continuamente elaborate dalla
Columbia University di New York, a partire dalle informazioni raccolte dai satelliti della NASA, riuscendo a localizzare le zone dove è più probabile la nidificazione degli insetti.
Centinaia di operatori in tutto il mondo possono così localizzare via GPS e censire la presenza di locuste all’interno delle aree desertiche, utilizzando tablet resistenti a polvere ed acqua.
I dati raccolti vengono quindi trasmessi via satellite Inmarsat al relativo centro nazionale e da qui successivamente inoltrati al quartier generale della FAO a Roma per le elaborazioni a supporto degli interventi di disinfestazione.
Con eLocust3D, Trilogis, insediata nel Polo Meccatronica di Rovereto, ha vinto il premio NASA World Wind Europe Challenge 2014 utilizzando il sistema open source della NASA.
Non solo locuste, nel segno dei GIS
Ma non ci sono solo le locuste al centro dei prodotti realizzati da Trilogis. «Lavoriamo su tutto quello che riguarda il monitoraggio del territorio, sia indoor che outdoor – ricorda Gianni Rangoni - aggiungendo alle tradizionali cartine un consistente strato di intelligenza che ci permette rappresentazioni in 4D, considerando quindi anche il tempo come variabile fondamentale».
La videointervista
Prendono così forma prodotti quali
i-Locate, una sorta di
“navigatore” per gli spazi chiusi, in sperimentazione in 14 diversi siti sparsi nel mondo - dall’ospedale di Rovereto al BIC del Lussemburgo, dall’Università di Dresda al Comune di Genova - grazie al quale è possibile ad esempio guidare il paziente da casa fino all’ambulatorio medico dove ha prenotato la visita, oppure per gli operatori sanitari trovare facilmente ed in tempi rapidi delle particolari attrezzature sanitarie.
“Normalmente gli ospedali hanno bisogno di acquistare un 20-30% di apparecchi portatili in più, rispetto al loro effettivo fabbisogno, perché spesso poi non si sa dove sono stati messi. Con il nostro sistema – spiega il project manager
Giuseppe Conti – si può mettere un tag alle cose: un QR code, un segnale wi-fi o bluetooth per tracciarli in tempo reale. Inoltre, si possono allegare ad un oggetto delle informazioni sulle istruzioni d’uso, ad esempio, oppure configurare un allarme che indica la scadenza della manutenzione”.
L’altra novità nata nel Polo Tecnologico di Rovereto, nel reparti ricerca e sviluppo di Trilogis, si chiama
Uncap: “Pensato per anziani con deboli patologie cognitive e lievi piccole forme di demenza, ma comunque autosufficienti, consentirà loro di vivere da soli. Il nostro progetto – spiega Giuseppe Conti – mette a sistema i dati raccolti da una serie di sensori, come ad esempio un semplice misuratore della glicemia, e dalle telecamere che riconoscono gli spostamenti della persona”.
Altre applicazioni dei sistemi intelligenti GIS sviluppate da Trilogis riguardano tavolare e catasto, la gestione del traffico in città, la manutenzione degli edifici o delle reti tecnologiche sparse sul territorio, la sicurezza in ambienti lavorativi particolari, come ad esempio le dighe o magazzini industriali, grandi punti vendita e centri commerciali.
Due nuove sedi: Bruxelles e Sophia Antipolis
Dopo tanti investimenti di tempo e denaro in sofisticate attività ricerca e sviluppo, ora Trilogis ha le carte in regola per affrontare l’esame del mercato.
Nata nel 2006 dalla scommessa imprenditoriale dei tre soci
Gianni Rangoni,
Nicola Giuliani e
Massimo Barozzi, entrata nel
Polo Tecnologico di Rovereto l’anno successivo, nel 2007, oggi dà lavoro a
35 persone ed ha un giro d’affari di
1,5 milioni di euro.
Ma Trilogis guarda avanti, verso il cuore dell’Europa: un primo passo è l’apertura, nell’estate 2015, della
sede a Bruxelles che fungerà da punto di riferimento per i numerosi progetti internazionali che vedono impegnata la società roveretana spesso con ruoli di coordinatore principale.
Anche
Sophia Antipolis (Francia) la cosiddetta “Silicon Valley europea” è nel “mirino” di Trilogis; nell’autunno nascerà una società per l’internazionalizzazione e la commercializzazione di soluzioni integrate di localizzazione in tempo reale e gestione della manutenzione di asset e dispositivi portatili, nel settore ospedaliero ed industriale.
Per Trilogis, abituata a scrutare il globo con l’occhio lungo dei satelliti, è giunta l’ora di guardare lontano.