Trentino Sviluppo

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Gli interventi di Trentino Sviluppo riportano in attivo i bilanci delle società funiviarie

12/12/2016 - (dm) - In due anni si è passati da un reddito negativo di 7,6 milioni di euro al pieno pareggio di bilancio, l’indebitamento delle società impiantistiche più deboli è diminuito di 20 milioni euro e Trentino Sviluppo ha dismesso 6 partecipazioni societarie, investendo 44 milioni di euro in infrastrutture a servizio dello sci. Questi i principali risultati della nuova strategia di gestione degli asset funiviari - impianti di risalita, sistemi di innevamento programmato e bacini di accumulo - avviata da Provincia e Trentino Sviluppo, con una serie di interventi che tra la fine del 2015 e il 2016 hanno interessato 16 località turistiche. Conferme significative arrivano anche dall’analisi condotta da IRVAPP, l’Istituto per la ricerca valutativa sulle politiche pubbliche: gli investimenti pubblici nel settore funiviario “rientrano”, in termini di PIL provinciale, in meno di cinque anni, senza contare l’indotto generato nelle località turistiche a favore di alberghi, ristoranti, negozi e maestri di sci.

In Trentino sono presenti 500 chilometri di piste da sci, 230 impianti di risalita gestiti da 56 operatori in una ventina di ski-area, un settore che dà occupazione diretta a 1.500 lavoratori.
Trentino Sviluppo, impegnata nel sostegno delle infrastrutture turistiche a servizio dello sci, nel 2014 deteneva 21 partecipazioni societarie, corrispondenti ad 86 impianti a fune, e 93,2 milioni di euro investiti in partecipazioni di capitale. Nello stesso anno il bilancio aggregato delle società partecipate da Trentino Sviluppo nel settore funiviario evidenziava uno sbilancio di 7,6 milioni di euro, con perdite strutturali e costanti ed un indebitamento complessivo che, crescendo di anno in anno, aveva raggiunto i 111 milioni di euro.
Risale proprio al 2014, con l’insediamento del Consiglio di amministrazione, unitamente ad un ruolo di forte coordinamento strategico ed operativo con la Presidenza della Provincia autonoma di Trento, l’Assessorato provinciale e il Dipartimento al Turismo, l’avvio di un’intensa attività di analisi del settore e delle possibili modalità di intervento.
Posto che lo sci rappresenta uno sport caratteristico del territorio e praticarlo va oltre il semplice gesto atletico, avvicinando ai valori e alle tradizioni della montagna oltre a sostenere l’economia turistica invernale, la Giunta Provinciale ha ritenuto importante garantire la pratica dello sci all’intera comunità trentina, mantenendo in vita gli impianti minori considerati vere e proprie “palestre di avviamento” vicine a casa, sostenendo così ovunque, sul territorio, l’economia turistica legata alla pratica di questo sport.
Si avvertiva tuttavia l’urgenza di razionalizzare il sistema delle società partecipate dal sistema provinciale tramite Trentino Sviluppo, ridefinendo il ruolo del pubblico, del privato e delle comunità locali in particolare per le stazioni che non si dimostravano economicamente sostenibili.

“Lean Cableways”: la nuova strategia d’azione
Con il progetto “Lean Cableways” (“Funivie leggere”) Provincia e Trentino Sviluppo hanno impostato una nuova strategia basata su una rigorosa analisi economico-finanziaria delle singole stazioni invernali.
Diversi gli obiettivi: generare economie di scala, supportando in particolare gli operatori medio-piccoli nella gestione dei servizi generali e tecnici ma anche nelle attività di promozione; condividere e promuovere sinergicamente alcune esperienze di gestione innovative ed efficienti; coordinare, supervisionare e monitorare gli investimenti con specifici supporti tecnici/economici sin dalla progettazione degli stessi, piuttosto che intervenire ex post al risanamento del debito contratto per la loro realizzazione che, spesso, si è rivelato insostenibile e fonte dei principali problemi di gestione riscontrati.
L’intensa fase di analisi ha portato alla riscrittura degli “Indirizzi provinciali per gli interventi di Trentino Sviluppo nel settore degli asset funiviari e dell’innevamento” approvati dalla Giunta il 26 ottobre 2015.
In sintesi i nuovi indirizzi distinguono tra stazioni di interesse locale, piccole località in cui gli impianti funiviari e di innevamento fungono sostanzialmente da palestra dello sci, e le località di mercato, cioè a forte attrattività turistica. Sulle prime Trentino Sviluppo può intervenire acquisendo impianti, sistemi innevamento e altri asset turistici (strumento preferibile rispetto all’intervento azionario), mentre in generale è stata promossa una puntuale identificazione dei bacini di accumulo d’acqua che se acquisiti al patrimonio pubblico possono essere messi a disposizione di altri utilizzi, quali ad esempio protezione civile, vigili del fuoco, agricoltura, zootecnia, e turismo.

Due anni intensi: 16 interventi nelle stazioni sciistiche
In particolare tra il 2015 e 2016 sono stati effettuati 16 interventi sulle località sciistiche: in 8 casi con progetti di riequilibrio economico-finanziario (Lavarone, Folgaria, Panarotta, Brentonico, Altipiani Val di Non, Passo Broccon, Monte Bondone, Passo Rolle), in altri 7 a sostegno di nuove realizzazioni (Monte Bondone, Tonale, Doleda, Pinzolo, Molveno-Pradel, Col Margherita, Paganella); in fase di ultimazione, infine, gli interventi di investimento e di riequilibrio economico finanziario a San Martino di Castrozza e Peio.
Dal 2014 al 2016, sono stati investiti 44 milioni di euro, dei quali 10,6 milioni per interventi di riequilibrio economico-finanziario, 33,4 milioni di euro per interventi di sviluppo ed investimento. Per quanto riguarda i primi si è proceduto principalmente tramite acquisto di asset esistenti, ma anche con il coinvolgimento dei soggetti interessati quali il sistema bancario, con il quale è stata negoziata una ristrutturazione del debito ed una significativa riduzione dei tassi di interesse, gli enti e gli operatori locali attraverso partecipazioni all’aumento di capitale e sostegno in diverse modalità alla gestione economico finanziaria delle società, il personale con la revisione e dei contratti integrativi aziendali al fine di renderli equi ed uniformi.
Nel secondo caso si è investito nella realizzazione di nuovi impianti funiviari o di innevamento programmato, ciò che è avvenuto a Molveno (nuova cabinovia Pradel), Col Margherita (innovazione tecnica impianti battipista), Paganella (rilancio del sistema dei rifugi), Tonale – Presena, Bondone – Montesel, Pinzolo (nuovo sistema di innevamento), Alba – Col dei Rossi (nuovo collegamento funiviario). Si tratta in questo caso per lo più di interventi a supporto di investimenti di forte valenza strategica, effettuati nella logica dell’investitore privato e che comporteranno ritorni finanziari diretti, anche per Trentino Sviluppo, negli anni futuri.

I risultati del nuovo corso
Gli interventi sopra descritti, che hanno privilegiato gli acquisti di asset, a partire dai sistemi di accumulo e distribuzione dell’acqua, in sostituzione della partecipazione societaria, hanno portato ad una “rimodellazione” del portafoglio funiviarie.
Oggi Trentino Sviluppo ha 6 partecipazioni azionarie in meno (Carosello Ski Folgaria, Turismo Lavarone, Nuova Panarotta, Baldo Garda, Impianti Maso e Altipiani Val di Non) ed un capitale investito in equity che è passato dai 95 milioni del 2014 ai 59 milioni del 2016, con riduzione di 36 milioni.
Dal punto di vista economico, la strategia condotta dalla Provincia e da Trentino Sviluppo nel 2015 e 2016 ha portato ai seguenti risultati: il “gruppo” delle società su cui si è intervenuti è passato da un reddito negativo di 7,6 milioni di euro ad un reddito positivo di 2,6 milioni di euro che, tolte le partite straordinarie, diventa un sostanziale pareggio di bilancio come era negli obiettivi del piano d’azione.
Molto rilevante anche il risultato ottenuto sul fronte dell’indebitamento, grazie in particolare agli accordi siglati con i pool di banche, con le quali sono state rinegoziate le linee di credito ed i tassi di interesse, ma anche con i comuni coinvolti e gli operatori economici locali che hanno investito nel rilancio delle società impiantistiche.
Le società funiviarie partecipate da Trentino Sviluppo sulle quali si è intervenuti nel biennio 2015-2016 avevano infatti accumulato negli anni un debito aggregato di 111,2 milioni di euro, livello non più sostenibile e per i più con trend in costante crescita. Gli interventi effettuati hanno innescato una positiva inversione di tendenza ed un processo di progressivo contenimento del debito che risulta ridotto di oltre 20,6 milioni, passando dagli 111,2 milioni del 2014 ai 90,6 milioni di euro del 2016. Importante quindi l’effetto “leva” dell’intervento provinciale che ha coinvolto operatori privati, banche ed enti locali che in soli due anni hanno di fatto raddoppiato l’impatto positivo dell’investimento pubblico: a fronte di 10,6 milioni di euro spesi da Trentino Sviluppo per l’acquisto degli asset funiviari, l’indebitamento è sceso di un valore doppio.

L’impatto sul Pil provinciale calcolato da Fbk-Irvapp
Come prova controfattuale, Trentino Sviluppo ha commissionato ad IRVAPP, l’Istituto per la ricerca valutativa sulle politiche pubbliche che fa capo alla Fondazione Bruno Kessler, un’analisi sugli impatti degli interventi effettuati nel 2015, ovvero le operazioni su Folgaria Ski, Turismo Lavarone, Baldo Garda e Nuova Panarotta.
Il Rapporto IRVAPP ha quantificato in che misura alcuni interventi effettuati da Trentino Sviluppo nel corso del 2015 abbiano costituito uno stimolo per l’economia provinciale, declinandolo sostanzialmente in due diverse valutazioni.
Per 1 euro speso per l’acquisto degli impianti funiviari o di innevamento si determina nell’arco di cinque anni (2015-2019) un incremento del prodotto interno lordo provinciale di 1,14 euro. Investendo in questo caso 20,2 milioni di euro Trentino Sviluppo arriva a generare al termine del periodo considerato un effetto moltiplicativo cumulato sul PIL provinciale pari a 23 milioni di euro. Detto in altri termini, i dati IRVAPP dimostrano che un euro investito dal pubblico nel settore funiviario “rientra”, in termini di PIL provinciale, in meno di cinque anni.
I ricercatori di IRVAPP hanno anche stimato cosa sarebbe successo nel caso in cui Trentino Sviluppo non fosse intervenuta a sostegno delle quattro stazioni sciistiche: a fronte di un calo complessivo dei redditi da lavoro pari a 3 milioni, e delle spese per servizi e altri beni pari a 19,2 milioni, il PIL provinciale si sarebbe ridotto, in termini cumulati, di 26,7 milioni di euro. Detto in altre parole, a fronte di una diminuzione congiunta di 1 euro dei redditi da lavoro e delle spese per servizi e altri beni, in assenza di intervento da parte di Trentino Sviluppo il PIL provinciale sarebbe diminuito, nell’arco dei cinque anni, di 1 euro e 44 centesimi.
Lo studio IRVAPP considera gli effetti dell’investimento effettuato dalla Provincia tramite Trentino Sviluppo limitatamente ai bilanci e ai conti d’esercizio delle società impiantistiche, senza però considerare l’indotto, ovvero tutte le attività economiche che in una località di montagna vivono grazie alle piste da sci, con i loro impianti di risalita e di innevamento programmato: dagli alberghi ai piccoli negozi, dai ristoranti ai maestri di sci.
Su questo aspetto possono aiutare gli studi effettuati nel 2013 dall’Associazione Nazionale Esercenti Funiviari (ANEF) i quali evidenziano come ogni euro di ricavo delle società funiviarie comporti fino a 7 euro di ricavi dell’indotto. Considerando anche il valore dell’indotto diventa quindi evidente l’importanza di mantenere attivo il sistema trentino degli impianti e delle infrastrutture di servizio allo sci.

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