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Innovativo, automatizzato, sicuro e condiviso: così sarà il trasporto del futuro

22/09/2017 - (m.d.c.) – Ripensare le scelte imprenditoriali private e le politiche pubbliche in chiave condivisa, per costruire un ecosistema maggiormente sostenibile: è questo l’approccio emerso oggi, giovedì 21 settembre, durante il convegno svoltosi in Progetto Manifattura a Rovereto in occasione della Settimana Europea della Mobilità, che ha visto confrontarsi sul futuro dei trasporti gruppi industriali, startup, centri di ricerca e amministrazioni locali. Tante le buone prassi già adottate sul nostro territorio: dal potenziamento del car sharing per le trasferte dei funzionari pubblici all’utilizzo di lampioni intelligenti che si accendono solo in presenza di passanti, fino alle app per “stampare” il biglietto del tram sullo smartphone anziché sulla carta e ai sistemi per trasformare i rifiuti organici in biometano con cui alimentare gli autobus della Trentino Trasporti, definiti dall’assessore provinciale alle infrastrutture e all’ambiente Mauro Gilmozzi “un bell’esempio di economia circolare che ci insegna come, attraverso la creatività e la tecnologia, anche settori solo a prima vista marginali possono trasformarsi in qualcosa di prezioso”.

È la condivisione il filo conduttore del convegno “Trentino, eccellenza nella mobilità sostenibile”, svoltosi oggi nell’ambito della European Mobility Week (16-22 settembre) a Rovereto, presso l’incubatore green di Trentino Sviluppo, Progetto Manifattura, che a partire dal 2018 intensificherà ancor più la propria offerta e le attività su questo tema.
“Se nel secolo scorso possedere un’auto serviva ad affermare il proprio status sociale – ha sottolineato Mauro Gilmozzi, assessore alle Infrastrutture e all’Ambiente della Provincia autonoma di Trento - il nuovo millennio porta invece con sé la consapevolezza che le fonti di approvvigionamento energetico non sono infinite e che pertanto è necessario individuare nuove forme di mobilità pubblica condivisa”.
Sul concetto di condivisione e rigenerazione degli spazi pubblici urbani si è invece soffermato in particolare nel suo saluto l’assessore alla mobilità e all’ambiente del Comune di Rovereto Carlo Plotegher, mentre Paolo Pretti, direttore operativo di Trentino Sviluppo, ha ripreso il valore simbolico del luogo per tracciarne la prospettiva futura. “Il tema della mobilità sostenibile – ha sottolineato Pretti – è già nelle corde di questo luogo che in otto anni ha saputo rigenerarsi diventando, da fabbrica dismessa di sigarette, uno dei più importanti incubatori di idee e di imprese sui temi della green economy. La traiettoria di sviluppo prevede ora la focalizzazione su tre magneti, tra cui appunto la mobilità sostenibile, sui quali vogliamo far sì che Progetto Manifattura diventi il luogo dove si incontrano le migliori pratiche della pubblica amministrazione, le più alte competenze dei centri di ricerca, l’innovazione espressa da startup e aziende del territorio trentino e non solo”.
Un nuovo modo di progettare la mobilità pubblica è quello raccontato a due voci nel panel dedicato appunto alla “clean mobility” dall’assessore stesso e dall’amministratore delegato di BioEnergia Trentino Andrea Ventura. La società per lo smaltimento dei rifiuti con sede a Cadino ha infatti avviato con Trentino Trasporti un innovativo progetto sperimentale per trasformare gli scarti organici prodotti sul territorio provinciale, che ammontano a circa 55 mila tonnellate l’anno, in biometano per alimentare il nuovo parco-macchine dell’ente provinciale per i trasporti. “Rispettando i dettami della raccolta differenziata o potando e smaltendo correttamente le piante in giardino – ha spiegato Ventura – le famiglie trentine contribuiranno ad alimentare, in maniera completamente sostenibile, le corriere e gli scuolabus usati dai loro figli”.
Lo sviluppo di nuove forme di economia circolare che valorizzino il recupero dei materiali di scarto è stato suggerito anche da Massimo Santori del Gruppo Iveco e da Giancarlo Perlini di Scania, i quali hanno ricordato come recenti studi dimostrino come non vi sia differenza nell’impiego del biometano e dell’energia elettrica come carburanti, essendo le due fonti energetiche egualmente sostenibili.
Accorato poi l’appello alle istituzioni affinché mantengano gli incentivi per il rinnovo delle flotte e sviluppino forme di tassazione agevolata per chi utilizza carburanti a basso impatto ambientale. E dal trasporto industriale su ruota la discussione si è spostata sulla necessità di orientare le abitudini di consumo dei privati cittadini “Noi per esempio – ha spiegato Elisa Boscherini del gruppo Fiat Chrysler – abbiamo inventato un’app su smartphone che in ogni momento indica all’automobilista quanta anidride carbonica non ha disperso nell’atmosfera grazie all’uso di un mezzo sostenibile o, se non lo possiede ancora, quanto avrebbe risparmiato usandolo”.
Il seminario è poi proseguito con il panel dedicato alla mobilità condivisa, “che – assicura Nicola Brunelli di Innovie srl – è una soluzione sempre più adottata dalle grandi aziende e dalle pubbliche amministrazioni”. “Il car pooling – ha spiegato Marco Cattani di Car Sharing Trentino – non solo protegge l’ambiente, ma favorisce anche il team building e lo sviluppo di idee creative tra i colleghi che condividono l’auto”.
A fine mattinata, sette startup attive nel settore e sviluppatesi grazie ai contributi provinciali in favore delle imprese innovative si sono presentate in altrettanti pitch. Si tratta di GardaSolar, con le sue barche elettriche ideali per la navigazione nei laghetti dei parchi tematici, Innovie con la sua app per prenotare auto condivise, Lumineed, che ha ideato un dispositivo per far accendere gli impianti di illuminazione stradale solo al bisogno, promuovendo quindi un notevole risparmio energetico, Nevicam, le cui colonnine di ricarica per auto elettriche sono state adottate proprio oggi dal Comune di Venezia, Lucian, che con la sua app OpenMove per acquistare il ticket di parcheggi, autobus e treni tramite smartphone ha vinto il titolo di “miglior innovazione italiana per la pubblica amministrazione”, Siwego, la “blablacar” delle merci, che mette in contatto chi vuole spedire i pacchi con chi ha invece spazio nel bagagliaio per trasportarli, per massimizzare i costi dei viaggi e infine Tecso-BC, che attraverso un’intelligenza video avanzata, rileva in diretta le condizioni del traffico ed eventuali incidenti.
Nel pomeriggio l’attenzione si è focalizzata invece sul ruolo della tecnologia e dell’automazione nell’implementazione del trasporto smart con l’illustrazione dei progetti pilota della Fondazione Bruno Kessler (Climb per la mobilità autonoma dei bambini, a cura di Marco Pistore), del Comune di Rovereto (StreetLife e Play&Go sulla mobilità multimodale con l’applicazione di tecnologie ICT, a cura di Simonetta Festa e Annapaola Marconi) e dell’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente (BrennerLec per la riduzione dell’impatto ambientale del traffico autostradale, a cura di Valentina Miotto). Giuseppe Angelini del Progetto collaborazione territoriale ICT e Antonio Fuganti del Centro Ricerche Fiat hanno infine parlato della messa in rete delle aziende trentine per la digitalizzazione dei veicoli e delle infrastrutture stradali. “Predisporre delle smart roads, ovvero delle strade intelligenti – ha spiegato Fuganti – significa dotarle di sensori capaci di comunicare in tempo reale con la macchina, contribuendo così ad aumentare le condizioni di sicurezza del guidatore”.

Immagini ed interviste a cura dell’Ufficio stampa


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