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Iniezione di risorse per Texbond Spa: lease-back sullo stabilimento di Rovereto

03/08/2010 -

(d.m.) – Liquidità per 6,08 milioni di euro, grazie all’operazione di lease-back sullo stabilimento di via Fornaci a Rovereto, a fronte dell’impegno a garantire almeno 76 unità lavorative per i prossimi cinque anni e ad attuare il piano di investimenti che prevede tra l’altro l’ampliamento dell’attività con l’acquisto di un terreno adiacente di proprietà della Provincia di Trento. Questi i punti cardine dell’accordo siglato oggi, martedì 3 agosto, da Trentino Sviluppo e Texbond Spa, azienda roveretana specializzata nella produzione di “tessuto non tessuto”. L’intervento è previsto dal “Piano 2008-2010” di Trentino Sviluppo.

L’atto di compravendita ed il contestuale contratto di leasing, con il quale l’azienda si impegna a riacquistare l’immobile in 18 anni versando dei canoni periodici, riguardano parte dello stabilimento che ospita le attività produttive di Texbond Spa: una porzione di 5.500 metri quadrati dello stabilimento di via Fornaci 15/17, a sud della zona industriale “Bine Longhe” di Roverto, che complessivamente si sviluppa su un’area di 23 mila metri quadri, 16 mila dei quali coperti. L’operazione è stata firmata nel pomeriggio di oggi, martedì 3 agosto, da Giuseppe Gaspari, presidente di Texbond, e da Diego Laner, consigliere delegato di Trentino Sviluppo.
La firma è accompagnata dall’Accordo territoriale, sottoscritto dall’Assessore all’industria, artigianato e commercio della Provincia di Trento Alessandro Olivi , nel quale la ditta si impegna al rispetto di precisi vincoli occupazionali, pari a 76 unità lavorative annue (ULA) fino al 31 maggio 2015, al mantenimento dell’attuale assetto societario e alla presenza sul territorio trentino. «Un’operazione – spiega l’assessore Olivi – che si colloca in questa fase straordinaria e che rientra nella serie di interventi individuati dalla Giunta provinciale nel 2009, nel cuore della crisi, e che ora si stanno concretizzando, garantendo alla Provincia un controllo, anche vicino, sullo sviluppo delle iniziative imprenditoriali che in tal modo abbiamo ancora più radicato al territorio, rafforzando una sorta di patto tra la politica pubblica e le singole intraprese private».
«Nel caso di Texbond – continua Olivi – oltre a garantire il mantenimento per cinque anni di un significativo livello occupazionale, l’azienda si impegna a dare attuazione ad un piano industriale che ci convince in quanto è orientato ad indagare altri scenari di prodotto, compatibili con il proprio know-how ma ancora più caratterizzati da elementi di innovazione e ricerca di competitività che possono fare la differenza in un mercato non facile. Premessa, questa, tra l’altro necessaria per garantire l’impiego di manodopera sempre più qualificata».
«In un momento particolarmente delicato per le attività d’impresa ed in particolare per l’accesso ai mercati finanziari – sottolinea Diego Laner , consigliere delegato di Trentino Sviluppo – l’intervento supporta i progetti di investimento e sviluppo aziendale garantendo la necessaria liquidità, tramite la cessione degli immobilizzi della società e pur in presenza del contestuale impegno a riacquistare l’immobile. Ciò potrà consentire alla società un’ulteriore competitività sui mercati, ma soprattutto le consentirà di cogliere le opportunità della ripresa, consolidando e migliorando la propria posizione».
Soddisfatto Giuseppe Gaspari , presidente di Texbond Spa. «Un’operazione importante – commenta – che permetterà a Texbond di affrontare il prossimo futuro con la consapevolezza di disporre di un equilibrio economico e finanziario adeguato alle intenzioni di sviluppo programmate. Questa necessità si è resa di notevole importanza da quando l’economia internazionale del nostro settore ha portato ad una contrazione importante della marginalità, pur in costanza di volumi prodotti. L’incremento del costo delle materie prime, dell’energia elettrica e dei trasporti hanno contribuito a rendere più difficile la competizione».
«In questo scenario – spiega ancora Gaspari - Texbond gioca un ruolo di riferimento nel panorama europeo, anche considerando che gli altri players sono realtà industriali di notevoli dimensioni. Per fare questo la nostra società ha stretto collaborazioni con i più importanti gruppi industriali del settore igienico, acquisendo know-how e quote di mercato. Parallelamente sono stati sviluppati settori di nicchia, destinati ai mercati industriali e dell’edilizia, con particolare riferimento ai prodotti destinati al sottotegola, cui si riferisce il progetto di ricerca agevolato dalla Provincia di Trento».

Texbond, che fa capo ai due soci Giuseppe Gaspari e Attilio Carlesso, è stata costituita nel 1988 ed è operativa sul territorio trentino come società per azioni dal novembre 1990. Dalle tre linee di produzione ad oggi operative presso lo stabilimento Texbond di Rovereto, che al 31 dicembre 2009 occupava 67 addetti, escono bobine di “tessuto non tessuto” in polipropilene, polietilene e poliestere destinato prevalentemente al settore igienico.
Nell’impianto di via Fornaci con la tecnologia “spunbonding” (filatura-termocoesione) il polimero viene riscaldato, fuso ed estruso in una filiera; i singoli fili vengono quindi adagiati su un nastro ed avviati verso il processo di coesione del velo con un riscaldamento e successiva calandratura. Un processo di lavorazione che ha la caratteristica di non produrre alcun tipo di rifiuto liquido, solido o gassoso.
Il “tessuto non tessuto” così prodotto viene utilizzato dall’industria di trasformazione per la produzione di pannolini per bambini, assorbenti, prodotti per l’incontinenza, panni in genere, ma anche salviette e biancheria intima monouso. Ma i prodotti realizzati da Texbond possono trovare impiego nelle più svariate attività industriali, dall’arredamento (fodere, tendaggi) al settore automobilistico (filtri, tessuti decorativi per l’abitacolo, etc.), dall’agricoltura (tessuti per la pacciamatura) fino al settore medicale (camici, cuffie e mascherine chirurgiche, spugne, cerotti a rilascio graduale, etc.).
In particolare un progetto di ricerca avviato da Texbond Spa, grazie anche al contributo della Provincia di Trento che l’ha cofinanziato coprendo circa la metà della spesa prevista (2 milioni di euro), si propone di individuare una soluzione alternativa ai prodotti ad oggi utilizzati nel settore edilizio, basata su una nuova membrana in grado di mantenere le caratteristiche di impermeabilità e traspirabilità, integrandole però con una più elevata resistenza alle intemperie ed agli agenti chimici, quindi con maggiore durata nel tempo.
Negli anni recenti Texbond ha realizzato numerosi investimenti (immobili, macchinari, linee di produzione) che le hanno permesso di acquisire importanti clienti, collocabili nella catena di fornitura di gruppi multinazionali del calibro di Procter & Gamble (titolare ad esempio dei marchi Lines, Pampers, Tempo, etc.) e Kimberly-Clark (Scottex Kleenex, Huggies, etc.). Dopo Veneto e Lombardia i principali mercati per Texbond sono rappresentati da Germania, Francia, Benelux, Gran Bretagna, Spagna, ma l’azienda esporta anche in Grecia, Turchia, Tunisia, Portogallo, Svezia e Stati Uniti.
Una realtà industriale in espansione, con un potenziale di 20 mila tonnellate annue, fino al settembre 2008, quando la crisi economica e finanziaria internazionale ha prodotto una sensibile contrazione delle vendite, con un fatturato sceso dai 41,5 milioni di euro del 2007 ai 30,7 milioni del 2009.
L’operazione di lease-back conclusa oggi con Trentino Sviluppo per 6,080 milioni di euro permetterà alla società di contenere l’entità degli oneri finanziari, liberando risorse per futuri investimenti. In particolare si prevede di dare attuazione ad un piano che può contare su 3,5 milioni di euro in tre anni e che comprende anche l’ampliamento dell’attività grazie all’acquisto di un’area industriale di quasi 13 mila metri quadrati adiacente allo stabilimento. Terreno di proprietà della Provincia autonoma di Trento sul quale la ditta intende esercitare il diritto di opzione.
«Le opportunità offerte dalla Provincia di Trento, anche attraverso Trentino Sviluppo, a sostegno dell’industria – conclude Giuseppe Gaspari - hanno permesso ad aziende come la nostra di mettere in atto azioni correttive fondamentali al fine di competere nei mercati. Ciò comporterà benefici anche sull’occupazione locale, intravedendo segnali di ripresa che, in assenza di aiuti, sarebbero stati di più difficile individuazione».

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