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Jury Chechi ha incontrato oggi a Rovereto le startup dello sport: “Per raggiungere un obiettivo non basta il talento. Quello che fa la differenza è il lavoro”

27/02/2018 - “La motivazione è un fattore cruciale per gli atleti, lo è per gli imprenditori e per chiunque abbia un obiettivo da raggiungere. Il talento non basta per avere successo. Serve determinazione e tanto lavoro. Non è semplice, ed è proprio questo che fa la differenza tra chi l’obiettivo lo raggiunge e chi no”. Il ginnasta campione olimpico Jury Chechi ha incontrato nel pomeriggio di oggi a Progetto Manifattura le startup selezionate per Spin Lab, il programma di accelerazione sport-tech promosso da Trentino Sviluppo con l’Università di Trento e il network israeliano HYPE-Sports Innovation, con il patrocinio, tra gli altri, di Coni, Commissione e Parlamento europeo. Sono 11 i team ammessi, in questi giorni tutti presenti a Progetto Manifattura nell’ambito del programma di affiancamento che li aiuterà a strutturare il proprio business e ad affermarsi sul mercato. Sei le proposte italiane, di cui una trentina, e cinque straniere, dall’Europa agli Stati Uniti.

Migliorare le proprie performance sportive, comunicare tra squadre e con i tifosi, recuperare la forma in modo divertente, prevenire gli infortuni ma anche seguire grandi eventi in modo virtuale e interattivo. Le idee di certo non mancano agli startupper selezionati da SPIN Lab il programma di accelerazione per startup sportive promosso da Trentino Sviluppo in collaborazione con l’Università di Trento e il network israeliano HYPE-Sports Innovation e patrocinato, tra gli altri, da Coni, Commissione e Parlamento europeo.
L’appuntamento è il primo di una serie di incontri di monitoraggio e aggiornamento promossi dal programma Spin Lab, in cui i partecipanti possono incontrare gli esperti e confrontarsi sull’evoluzione del progetto. Positivo il riscontro dei partecipanti, ospitati ieri e oggi a Rovereto negli spazi di Progetto Manifattura.
“Il Trentino è un territorio che investe molto nell’innovazione. Inoltre, apprezziamo molto che qui si parli anche di hardware, quindi prodotti fisici e non solo digitali”, ha commentato Marco Catelli della startup italo-californiana Saphibeat Technologies, attiva nella produzione di una tecnologia indossabile in grado di riconoscere un incidente, sugli sci, in moto o in bici, e chiamare i soccorsi. “Il programma si sta rivelando all’altezza delle nostre aspettative con attività di supporto e la massima disponibilità degli esperti”, ha aggiunto Donato Campagnoli della modenese Mass Tech, piattaforma in grado di offrire allo spettatore informazioni e dati che rendono la fruizione delle partite di tennis ancora più stimolante. “Vediamo una grande opportunità in un territorio votato allo sport e alla montagna come il Trentino”, ha concluso Carlo Bianchi del progetto UpSki di Wearit, un supporto che, installato sullo scarpone, permette di monitorare le performance, misurare l’affaticamento e sfidare i propri amici.
Ospite d’onore di questa giornata, il testimonial del programma Spin Lab per l’Italia: Jury Chechi, il “Signore degli anelli” della ginnastica mondiale. Jury ha incontrato gli startupper e condiviso il suo vissuto, approfondendo i fattori chiave della sua carriera, dal punto di vista sportivo e umano.
“Spero che la mia storia possa essere di ispirazione e stimolo per questi imprenditori. Ci sono molti punti in comune in termini valoriali tra tutti coloro che puntano ad un obiettivo, sia esso sportivo o imprenditoriale”. “Il talento da solo non basta – ha detto Jury Chechi - ci vuole la consapevolezza che se fai tutto ciò che è necessario per raggiungere un risultato, anche se è un percorso in salita, quel risultato lo raggiungerai. Sport e tecnologia – ha proseguito – hanno un legame sempre più stretto e hanno coinvolto anche il mio sport, la ginnastica artistica, con innovazione negli attrezzi e nella valutazione della performance. Al centro però – ha sottolineato – deve sempre esserci l’atleta”.
Il programma Spin Lab proseguirà ora per gli startupper coinvolti con nuovi incontri, numerosi webinar organizzati a livello internazionale, con relatori di spicco tra cui presidenti di grandi società sportive e dell’industria dello sport, e una serie di “virtual coffee” rivolti agli startupper e con ospiti di rilievo del settore.

Le startup partecipanti a SpinLab
Tra le realtà italiane selezionate ci sono Corehab di Trento, con i suoi dispositivi per la prevenzione degli infortuni sportivi, Wearit srl (Progetto UpSki), la piattaforma padovana per la sensoristica indossabile, WeFit, il marketplace veronese che aiuta a trovare il personal trainer e la palestra più vicini all’utente, GoalShouter, l’app milanese che permette di valutare le performance dei giocatori della propria squadra del cuore, MathandSport, la piattaforma, sempre di Milano, che usa le equazioni per correggere la traiettoria degli atleti e infine Mass-Tech di Cavezzo (Modena), l’infrastruttura che processa i dati non convenzionali durante le partite di tennis.
Tra le imprese provenienti dall’estero sono presenti l’italo-americana Saphibeat Technologies di Redwood City (California) con i sensori che prevengono gli incidenti degli sportivi che indossano un elmetto, come motociclisti e giocatori di baseball, Believe App di Malaga (Spagna), che aiuta le società sportive a trasporre i propri eventi sul piano virtuale per renderli fruibili a un pubblico più vasto, TwogNation che, a Tallinn in Estonia, sviluppa videogame sportivi, Sense Arena di Praga (Repubblica Ceca), con il suo progetto “Allena il cervello” per la prevenzione del bullismo tra i bambini che praticano sport di squadra e infine Toni.ai Gmbh, la startup viennese che sviluppa chatbot, ovvero servizi di messaggistica istantanea sui social network per facilitare la comunicazione tra società sportive e tifosi.

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