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“Impresa Sicura”: ecco le 13 aziende che si sono aggiudicate il premio

20/03/2024 - (m.d.c.) – Sono 13 le aziende trentine che questa mattina sono state insignite del Premio “Impresa Sicura”, durante la cerimonia tenutasi presso l’auditorium di Trentino Sviluppo a Rovereto. Scelte tra 49 micro e piccole imprese candidate, appartengono ai settori produttivi più disparati – dalla ristorazione all’edilizia stradale, passando per l’agricoltura e i servizi – e sono state premiate dalla Provincia autonoma di Trento per il loro impegno in materia di salute e sicurezza sul lavoro e per il miglioramento del benessere psico-fisico e organizzativo di lavoratrici e lavoratori. L’evento, che ha visto anche una performance a tema da parte di Lucio Gardin, è stato anche l’occasione per presentare il nuovo “Quaderno di cantiere”, utile strumento di prevenzione degli infortuni edito dal Comitato provinciale di coordinamento in materia di salute e sicurezza sul lavoro, di concerto con le rappresentanze di lavoratori e datori di lavoro. Ad aprire la cerimonia, gli assessori provinciali Achille Spinelli e Roberto Failoni.

Le 13 aziende premiate stamattina nell’ambito dell’iniziativa “Impresa Sicura” sono: Infusione Impresa Sociale, Thread Solutions, Lizard, Gino Tovazzi e Vital Hotel Flora per la categoria “Imprese a rischio basso”; Morandini Sergio, Coradai e azienda agricola Savinelli per la categoria “Imprese a rischio medio”; ZV Meccanica, Idrotech, Klimatech, Autotrasporti Campostrini e Decomec per la categoria “Imprese a rischio alto”. Alle prime due classificate di ogni categoria, la Provincia autonoma di Trento ha riconosciuto un premio del valore di 25 mila euro; alle altre imprese selezionate sono andati 10 mila euro ciascuna, per un montepremi complessivo pari a 220 mila euro.
Con imprese a rischio basso si intendono quelle attive nell’ambito di uffici e servizi, commercio, artigianato e turismo. Il rischio medio è tipico invece dell’agricoltura e della pesca, dei lavori forestali e della Pubblica Amministrazione. Infine, si considerano imprese a rischio alto quelle che operano nell’ambito delle costruzioni, industria, metalmeccanica, legno, manifatturiero, energia, rifiuti e sanità.
Soddisfatto l’assessore provinciale allo Sviluppo economico, lavoro, università e ricerca Achille Spinelli, che spiega: «In questi anni, come Giunta provinciale, ci siamo impegnati per approcciarci al tema della sicurezza sul lavoro con un occhio attento non solo in materia di vigilanza e repressione, ma anche improntato alla prevenzione».
L’assessore provinciale all’artigianato, commercio, turismo, foreste, caccia e pesca Roberto Failoni gli fa eco: «Nel tempo, la tecnologia ha fatto passi da gigante e nuovi modelli organizzativi sono stati introdotti per ridurre usura e fatica fisica nei lavori più pesanti. Eppure, ogni anno, si registrano ancora troppi infortuni, che si possono contrastare solo investendo nella formazione e cultura della sicurezza».
«Di conseguenza – continua Spinelli – cercheremo una larga partecipazione delle parti sociali per definire le azioni di prevenzione. Ciò al fine di proporre un servizio di assistenza e promozione per le imprese, con una particolare attenzione alle PMI, che devono essere affiancate da un supporto tecnico competente e adeguato viste anche le continue novità e adempimenti in materia di salute e sicurezza sul lavoro».
L’assessore Spinelli ha poi annunciato che l’anno prossimo il Premio Impresa Sicura verrà esteso anche alle medie imprese, al fine di raggiungere e sensibilizzare un maggior numero di imprenditori e lavoratori, con un maggior investimento di risorse.

I criteri di valutazione delle 49 imprese candidate al Premio “Impresa Sicura” si basavano su due livelli: una prima analisi documentale relativa agli investimenti di sicurezza sul lavoro aggiuntivi rispetto a quelli previsti dalle norme (nello specifico macchinari e attrezzature, formazione e consulenze), agli infortuni e malattie professionali occorsi e alle certificazioni aziendali; una seconda analisi in loco, per verificare concretamente le dinamiche organizzative e la qualità del lavoro dal punto di visita della salute e sicurezza.
«Un ulteriore elemento valutato positivamente e ancora poco diffuso – spiega Marcello Cestari, direttore dell’Ufficio Sicurezza negli ambienti di lavoro della Provincia autonoma di Trento – è il monitoraggio e la gestione dei quasi infortuni, denominati near miss, eventi accaduti in occasione di lavoro, che si sono risolti senza danno per il lavoratore grazie a delle circostanze fortuite che hanno evitato la conseguenza negativa. L’analisi dei near miss è di fondamentale importanza nell’ottica del miglioramento delle condizioni di sicurezza del luogo di lavoro, al fine di comprendere le dinamiche di rischio e mettere in atto azioni di miglioramento».

La premiazione è stata anche l’occasione per presentare il nuovo “Quaderno di cantiere”, la cui ultima edizione è stata organizzata più di dieci anni fa. La presentazione avvenuta a cura di Marcello Cestari e dell’ispettore del lavoro e tecnico della prevenzione UOPSAL APSS Andrea Merler ha evidenziato i nuovi approcci utilizzati nella redazione del quaderno per renderlo di più facile utilizzo nonché i principali aggiornamenti. Il “Quaderno di cantiere” è uno strumento che aiuta imprenditori, lavoratori autonomi, preposti e addetti di cantiere a districarsi in materia di normativa e accorgimenti pratici per promuovere la sicurezza in ambito edile. Proposto dal presidente del Comitato provinciale di coordinamento in materia di salute e sicurezza sul lavoro, l’assessore Spinelli, e predisposto dal Gruppo di lavoro Edilizia del Comitato, il “Quaderno” è stato curato nelle illustrazioni di copertina da Fabio Vettori e nell’impostazione grafica e nell’impaginazione da Centrofor – Cassa Edile di Trento.
All’evento, moderato da Enzo Passaro, sono intervenuti il segretario generale UIL del Trentino Walter Alotti in rappresentanza delle Organizzazioni sindacali CGIL, CISL e UIL del Trentino, il presidente del Coordinamento Provinciale Imprenditori Mauro Paissan in rappresentanza delle Organizzazioni imprenditoriali e delle imprese associate del CPI, Marcello Cestari dell’Ufficio Sicurezza negli Ambienti di Lavoro della Provincia autonoma di Trento, la presidente dell’Ordine degli Ingegneri Silvia Di Rosa, la presidente dell’Ordine professioni tecniche della prevenzione Barbara Cristofolini; nonché il direttore generale dell’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari Antonio Ferro, la direttrice provinciale dell’INAIL Giovanna Pignataro, il presidente di ANCE Andrea Basso e il segretario generale Fillea CGIL Giampaolo Mastrogiuseppe.
Il percorso di sensibilizzazione della Provincia in materia di sicurezza proseguirà il 23 aprile con un incontro al Teatro Melotti rivolto alle scuole superiori del territorio, connesso ai progetti degli Istituti scolastici riferiti al bando “A scuola di sicurezza 2023”, finalizzato alla promozione della cultura della sicurezza.

I dati *
In provincia di Trento nel 2023 si sono verificati nel complesso 8.149 infortuni; il 16,1% in meno rispetto al 2022. Gli infortuni accaduti sul luogo di lavoro sono stati 7.203, mentre quelli “in itinere”, ossia nel tragitto casa-lavoro, sono 946. Il comparto dell'industria e servizi, che comprende anche l'artigianato, è quello che registra il maggior numero di casi: 6.249 (-4,7% rispetto al 2022). Nel comparto agricolo si sono verificati 604 infortuni (-1,4% rispetto al 2022). All'interno del comparto industria e servizi la maggior frequenza infortunistica si verifica nel settore industria con 1.691 infortuni, a seguire il terziario con 1.669 infortuni, poi il settore altre attività, che comprende essenzialmente la sanità e assistenza sociale, con 770 infortuni, infine l'artigianato con 670 infortuni. Per quanto riguarda le attività economiche, quelle maggiormente incise dal fenomeno infortunistico nel 2023 sono le industrie manifatturiere con 960 casi (in evidenza nel manifatturiero: le industrie metalmeccaniche e del legno), le costruzioni con 631 infortuni, l'agricoltura con 604 casi, la sanità ed assistenza sociale con 506 casi, i trasporti con 407 casi.
Nel 2023 gli infortuni mortali denunciati sono stati 8, contro i 14 del 2022: 5 si sono verificati sul luogo di lavoro e 3 “in itinere”, nello specifico sono 7 nell'industria e servizi (4 in occasione di lavoro e 3 “in itinere”) e 1 in agricoltura. Gli infortuni del genere femminile sono 2.777, pari al 35% del totale. Gli infortuni degli stranieri sono pari al 25% degli infortuni totali. Infine, in un’ottica di età, la fascia maggiormente coinvolta è quella compresa tra 50 e 75 anni, con il 30% del totale degli infortuni.

* fonte: Open data Inail gennaio 2024, relativi agli infortuni denunciati negli anni 2022 e 2023

Link al service: https://we.tl/t-6tGPNco9DL


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