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Ducati Energia scommette sul Polo Meccatronica

Un nuovo progetto, nel settore ferroviario, porterà occupazione ed indotto


“Nel 2006 quello che volevo non era una nuova fabbrica, ma un luogo dove poter pensare, lontano dai problemi di ogni giorno, ed inventare la Ducati dei prossimi dieci anni”. Il sogno di Guidalberto Guidi, 73 anni, presidente di Ducati Energia, si è avverato.
I prodotti nati negli ultimi due anni rappresentano ormai quasi il 50% del fatturato realizzato dal gruppo industriale con quartier generale a Bologna, oltre 800 dipendenti e 6 stabilimenti nel mondo, dall’India all’Argentina passando per Croazia e Romania.

Il domani passa dalla ricerca… e da Rovereto

Ducati Energia reinveste ogni anno il 9% del proprio giro d’affari, cioè circa 10 milioni di euro, nell’ideazione, prototipazione e sperimentazione di nuovi prodotti: veicoli elettrici, generatori eolici, condensatori di potenza e altro ancora.
La nuova frontiera della ricerca Ducati è un dispositivo che renderà più sicuri i passaggi a livello automatizzati delle linee ferroviarie. Un prodotto che attualmente non esiste sul mercato e che uscirà proprio da quel “buen retiro” voluto otto anni fa da Guidalberto Guidi: il Centro Ricerche Ducati Trento, con sede nel Polo Tecnologico di Rovereto, tra distese di vigneti, il dolce profilo delle montagne e l’ispirazione delle tele del Mart, il Museo d’arte contemporanea.
Il laboratorio trentino di Ducati - una delle due uniche sedi, con Bologna, dove il gruppo industriale svolge la propria attività di ricerca e sviluppo -  ha già “firmato” i quadricicli elettrici Free Duck e Free Duck 2, la biciletta a pedalata assistita in grado di rilevare e trasmettere parametri ambientali quali temperatura e livello di smog. Ora tocca ai sistemi di segnalamento ferroviario di nuova generazione. Il progetto, denominato S.A.F.E. (Sviluppo Apparecchiature Ferroviarie Evolute), verrà in parte finanziato dalla Provincia di Trento con un contributo a fondo perduto che sarà erogato dall’Agenzia per l’incentivazione delle attività economiche (APIAE) come previsto dalla legge provinciale n. 6 del 1999 (“Legge unica per l’economia”).
Se tutto va bene i sistemi di segnalamento ferroviario di nuova generazione ad alta sicurezza e batterie inerziali che Ducati Energia svilupperà proprio a Rovereto saranno pronti entro tre anni.

Un accordo che fa scuola, e fa crescere il territorio

Non essendo il settore ferroviario tra gli ambiti dei quali si è fin qui occupato il Centro Ricerche Ducati Trento, l’avvio dell’iniziativa comporterà il trasferimento di know-how dalla sede bolognese di Ducati Energia al centro di ricerca trentino, facendolo diventare in prospettiva il centro di competenza del Gruppo in fatto di tecnologie avanzate applicate al settore ferroviario.
Grazie all’accordo siglato il 9 gennaio 2015 con Provincia di Trento e Trentino Sviluppo, tre nuove persone verranno assunte nella sede di Rovereto, portando i livelli occupazionali a 20 unità lavorative che verranno mantenute in prospettiva almeno fino al 2022.
Ma è soprattutto sul versante delle ricadute per le aziende della filiera meccatronica che l’intesa riserva i suoi aspetti più rilevanti. Ducati Energia si impegna infatti a “restituire” al territorio parte dei costi del progetto – almeno 600 mila euro oltre ai costi del personale – e a fare in modo che, per cinque anni dal termine del progetto, parte del costo di produzione dei prodotti sviluppati e venduti sia realizzato con aziende del territorio, con una ricaduta in termini di fatturato indotto stimata fra i 7 e i 9 milioni di euro.

Ascolta l'intervista ad Alessandro Olivi (vicepresidente Provincia autonoma di Trento)

Polo della Meccatronica più forte con Ducati

L’avvio del nuovo progetto di ricerca è coinciso con il trasferimento del Centro Ricerche Ducati nella nuova e più ampia sede dentro il Polo Meccatronica, edificio hi-tech che già conta presenze importanti quali Bonfiglioli Riduttori, Carl Zeiss e dove arriverà presto un’importante multinazionale dell’automotive.
"Avviata otto anni fa come una scommessa – ricorda Guidalberto Guidi - ora per noi Rovereto è una scelta definitiva. In Trentino abbiamo trovato un ambiente favorevole al fare impresa, un’ottima università, personale ben formato e qualificato a tutti i livelli, una pubblica amministrazione rapida ed affidabile nelle decisioni ed una burocrazia meno impattante rispetto ad altre città italiane".

La video intervista


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